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Luoghi di lavoro e rischio epidemiologico: anche gli spazi di coworking devono assolvere a obblighi di legge per la prevenzione da rischio Coronavirus.

Il 14 marzo scorso sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori all’interno degli ambienti di lavoro. Il protocollo, aggiornato nei mesi successivi e inserito come allegato 12 all’interno del DPCM 17 maggio (qui il testo ufficiale), prevede una serie di raccomandazioni sia per le imprese che per i lavoratori.

Fra gli obblighi previsti per le aziende c’è ad esempio quello di misurazione della temperatura corporea di chiunque entri in azienda, quello di regolamentazione dell’accesso agli ambienti comuni e quello di “pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali, degli ambienti e delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago”.

I lavoratori, da parte loro, sono obbligati dal protocollo a utilizzare la mascherina e altri dispositivi di protezione individuale se l’attività lavorativa prevede una distanza interpersonale inferiore a un metro.

Ma come si sta preparando il coworking Toogether alla gestione del rischio Covid-19 all’interno propri locali? Risponde Marco Acquati, co-founder della struttura:

Innanzitutto mi preme specificare che le caratteristiche della struttura ci permettono di partire con una marcia in più da questo punto di vista: Toogether è un coworking completamente finestrato e dagli spazi molto ampi e ciò permette un facile ricambio d’aria in ogni ambiente. In secondo luogo l’edificio che ospita Toogether è di recentissima costruzione ed è dotato di un impianto di areazione all’avanguardia che permette di immettere costantemente aria sanificata negli ambienti, anche condizionata. L’impianto viene inoltre regolarmente sanificato per intero, secondo i termini di legge.

Veniamo alla gestione degli spazi comuni nel coworking: quali provvedimenti sta prendendo Toogether per garantire il corretto distanziamento fra i lavoratori?

Toogether si sviluppa su diversi piani; il piano degli uffici e del coworking è di 450 metri quadri. In condizioni normali il coworking potrebbe accogliere fra le 70 e le 100 postazioni, ma in questo periodo, per mantenere le distanze necessarie previste dal protocollo, abbiamo predisposto lo spazio in modo tale da limitare il numero di postazioni a 50

Abbiamo poi volutamente predisposto una sala riunioni da 40 metri quadri (che permette dunque una presenza contemporanea di 8-10 persone), in modo tale che ne possano usufruire soggetti interni al coworking ma anche aziende esterne che ne dovessero aver bisogno. Per quanto riguarda la sala break predisporremo il divieto di accedervi in più di due persone alla volta.

Quali sono invece le misure igienico-sanitarie che state adottando per affrontare il periodo?

Ogni giorno in Toogether provvediamo alla sanificazione e alla pulizia dei bagni; effettuiamo inoltre regolarmente la sanificazione certificata di tutti gli ambienti (coworking, sala riunioni e sala break) e abbiamo posizionato una serie di dispenser igienizzanti per le mani all’ingresso del coworking, nei bagni e all’ingresso delle varie aree comuni. A ogni persona che entrerà nella struttura verrà inoltre misurata la temperatura e ci assicureremo che venga rispettato l’utilizzo della mascherina secondo le norme previste dal protocollo.

Un plus di coworking Toogether sono i corsi di formazione: andranno avanti anche in questo periodo? E se sì, con quali modalità?

Sì, la formazione Together non si ferma e riprenderà da settembre 2020. Per garantire la qualità della formazione ai nostri corsisti abbiamo deciso di restringere il numero dei partecipanti ai corsi a 7-10 persone. Per far fronte alle esigenze di questo periodo e alle prescrizioni governative, abbiamo predisposto uno strumento per la formazione da remoto come se si fosse in aula.

In futuro, quando la legge lo permetterà, i corsi di formazione si svolgeranno sia online che in aula, all’interno della sala riunioni da 40 metri quadri. Ciò ci permetterà non solo di lavorare in piena regola con le disposizioni governative ma anche di garantire il corretto distanziamento di sicurezza fra le persone.